Il trasporto pneumatico dell'atomizzato di barbottina: una rivoluzione epocale nel settore ceramico
In collaborazione con il DIN (Dipartimento di Ingegneria Industriale) dell’Università di Bologna Technosilos ha sviluppato e brevettato un sistema di controllo del trasporto pneumatico in fase densa dell’atomizzato di barbottina in grado di conservarne tutte le caratteristiche fisiche necessarie a un idoneo utilizzo nel settore della ceramica e prevenire la dispersione di silice libera cristallina, dannosa per la salute.
L'atomizzato di barbottina: cos'é e rischi per la salute
L’atomizzato di barbottina rappresenta la materia prima per eccellenza nel mondo della ceramica. Attualmente la movimentazione di questo prodotto viene affidata a nastri trasportatori che garantiscono l’integrità fisica del prodotto. I nastri trasportatori, per costruzione non garantiscono la dispersione di silice libera cristallina.
Da oltre vent’anni si discute sugli effetti cancerogeni dell’esposizione a silice libera cristallina respirabile in ambiente di lavoro. Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) sin dal 1997, e con un importante aggiornamento nel 2012 (monografia C100), classifica tale sostanza come certamente cancerogena per l’uomo. Lo IARC, l’Agenzia dell’ONU espressamente deputata alla individuazione delle sostante certamente o potenzialmente cancerogene per l’uomo, per la prima volta ha individuato quale responsabile del rischio non tanto questa o quella sostanza in particolare, bensì l’esposizione ambientale alla sostanza stessa, definendo, quindi, tempi e concentrazioni massimi per evitare l’insorgere di gravi problematiche di salute sul lavoratore esposto.
Costituiscono valido riferimento le norme ACGIH (American Conference of Governemental Industrial Hygienists), Associazione riconosciuta a livello mondiale per la propria autorevolezza che, tra l’altro, propone i limiti di esposizione professionale per un grande numero di agenti chimici, fisici e biologici: con riferimento alla silice libera cristallina, in piena sintonia con lo IARC, ne classifica l’esposizione professionale quale fonte di rischio cancerogeno per il lavoratore, definendo un limite massimo di esposizione (TLV, Threshold Limit Value) pari a 0,025 mg/m3. Tale valore è certamente difficile da rispettare, essendo al limite del rilevamento strumentale ed inferiore a quanto riportato dalle normative internazionali, vigenti o in corso di approvazione. La normativa ACGIH, in assenza di riferimenti concreti circa i limiti di esposizione professionale da rispettare, è richiamata in numerosi contratti di lavoro, per applicazione volontaria e rappresenta, quindi, un riferimento che non è certamente consigliabile ignorare.
Prima d’oggi, il trasporto pneumatico non era utilizzabile per l’atomizzato di barbottina a causa del grave degrado fisico che il prodotto subiva nel trasporto stesso.
La soluzione tecnologica sviluppata risulta assolutamente innovativa rispetto all’applicazione specifica e rappresenta l’unica possibilità attualmente in grado di rispettare anche i limiti più restrittivi delle norme esistenti, in attesa che l’Italia e la regione Emilia Romagna recepiscano la normativa europea di riferimento: UE 2017/2398.